Editoriale

 

di Giancarlo Magnano San Lio e Antonio Sichera

 

 

Siculorum Gymnasium completa il terzo anno di vita rivolgendo lo sguardo ad una nuova questione epocale, dopo quella del rapporto tra ‘l’Europa e gli altri’: si tratta del grande tema ambientale, letto nel senso del rapporto che esso oggi istituisce con le diverse forme del sapere. Il presupposto implicito è che la vita della natura, il suo essere e il suo destino non rappresentino ormai per la cultura contemporanea un argomento di interesse tra gli altri, una tra le pratiche di stringente attualità, ma si diano come qualcosa di più e di diverso. Lo stadio dello sviluppo tecnologico e l’influsso dell’agire umano sullo spazio ambientale sono giunti infatti ad un livello tale da far da più parti avanzare l’ipotesi dell’Antropocene: un’era geologica (irreversibile?) di dominanza antropica dell’intera physis, nella quale il fattore decisivo dell’evoluzione della natura, del suo dispiegarsi nel tempo lungo delle ere planetarie, sia l’agire umano. Ciò chiama i saperi ad un ripensamento e ad una ricollocazione epistemologica. Non si tratta più di ragionare su come essi si pongano davanti all’emergenza ambientale, ma del loro ridefinirsi davanti ad essa, nel suo stesso seno. Ecco il significato della formula ‘Ecosaperi’, che non allude ad una specifica zona dell’elaborazione culturale, ma indica un ripensamento radicale: il segno che l’‘eco-’ lascia ed esige in rapporto a quel che l’uomo ‘sa’. Di sé, degli altri, del mondo.

Per muovere almeno qualche passo non ingenuo su questo immenso crinale, il Siculorum ha avuto bisogno di energie, tagli culturali e spettri tematici amplissimi, raggiunti attraverso la generosa risposta di contributori e collaboratori.

La sezione monografica (Res) ruota attorno all’esodo dai modelli culturali ed economici del mero sviluppo a quelli della piena sostenibilità e dell’integrazione. È ormai chiaro, infatti, che l’idea di un’economia globale proiettata verso uno sviluppo indefinito, sul presupposto (falso) di risorse naturali inesauribili e di una sistematica e sempre più vasta esclusione di enormi segmenti di umanità da un minimo di vita buona e felice, destina il mondo all’autodistruzione per un colpevole oblio della Terra. Su questo fronte, i saggi di due protagonisti dell’eco-pensiero come Sachs e Mauch pongono le domande decisive e orientano la speranza possibile, mentre i riflessi filosofici, etici, storici, letterari, geografici e archivistici vengono messi in luce da interventi puntuali (da Di Paola e Pellegrino a Lattuada, da Corona a Scaffai, da Manzi a Arena e Sorbello fino a Morgese), con affondi puntuali sulle radici classiche (Salanitri) e sui casi di studio della prima modernità (Collarile) e della Catania contemporanea (Mannino).

Riletture offre a chi ci segue l’opportunità di avere in mano la riedizione di un saggio del 1989, di Giuseppe Galasso, che pone da un lato problemi ancora aperti e dall’altro fa emergere con chiarezza lo scarto epocale dei nostri giorni. Ne discutono Armiero, Angelini e Nucifora.

Agorà ospita, come al solito, una serie di contributi di professori e di allievi del nostro Dipartimento, volti ad una stringente attualizzazione del tema, sul piano sociale, culturale e artistico. La ricchezza e la varietà degli apporti è tale da farne una zona decisiva della rivista, per vivacità e sensibilità intellettuali, grazie anzitutto alla finezza d’animo e alla dedizione di tanti giovani, costanti collaboratori che ringraziamo di cuore. Gli squarci di San Berillo, la condizione del Carcere di Catania (nostro graditissimo compagno di viaggio) e dell’Orto Botanico etneo (con l’intervista di Federica Santagati al direttore Gianpietro Giusso del Galdo) in uno con il profilo ‘ecologico’ del Bangladesh, sfilano sulle pagine del Siculorum affiancati da saggi letterari e filosofici, da riflessioni sull’arte e sulla musica, da appropriate recensioni. A questa messe contribuiscono, tra gli altri, Davide Rondoni, con un contributo sul francescanesimo nella poesia italiana, e Valter Pinto, con un lungo saggio su El Greco, offerto in occasione di una fortunata mostra d’arte, curata da Barbara Mancuso, al Castello Ursino di Catania.

L’aggiornamento di BiblioSicily – la banca dati sulle pubblicazioni nazionali e internazionali relative alla Sicilia e alla cultura siciliana – conclude questo ponderoso terzo numero della nuova serie del Siculorum. Un numero come sempre attento al passato ma consapevole come non mai di quanto il futuro, nel tempo dell’Antropocene, appaia rischioso e problematico. Senza un incremento di responsabilità e un contatto autentico con le nostre radici profonde, tale da porre le basi di un’etica nuova e creativa, l’umanità potrebbe agire nel senso dell’annientamento. Ci auguriamo che le pagine della nostra rivista possano costituire per i nostri lettori un piccolo germe di speranza. 

Infine, il ricordo partecipato e commosso di tutti gli attori del Siculorum va a Barbara Minutoli, brillante studentessa di Filologia moderna e della Scuola Superiore di Catania, fin dall’inizio entusiasta e fattiva anima della nostra redazione, troppo presto dolorosamente strappata alla vita. Il numero è dedicato alla sua memoria.


Tags

EDITORIALE , ECOSAPERI , NATURA , storia , CULTURA


Categoria

Nessuna

Scarica il PDF

Siculorum Gymnasium

A Journal for the Humanites

ISSN: 2499-667X

info@siculorum.it