Taobuk 2015
Gli ultimi muri

di Adriano Napoli

Dal 19 al 25 settembre ha avuto luogo a Taormina la V edizione di Taobuk, l’annuale festival internazionale del libro (organizzato da Antonella Ferrara), il cui tema quest’anno è stato quello delle barriere di vario genere: culturali, sociali, geografiche, e del loro abbattimento attraverso la letteratura e le arti. La kermesse recava infatti il titolo Gli ultimi muri, in riferimento ai pregiudizi che sono parte della cultura occidentale e che resistono saldamente come retaggio di un passato difficile da cancellare (ed è in questo senso significativo che il festival venga ospitato in Sicilia).
Di scena in questa edizione di Taobuk è stata la letteratura di frontiera, di confronto con l’altro, di attenzione ai fenomeni di emarginazione. Il sapere umanistico non è una prerogativa occidentale, ma vive di dialogo: questo ha inteso rammentarci il festival. Per tale ragione, il 19 settembre sono stati premiati due scrittori di fama mondiale, che hanno posto costantemente di fronte all’Occidente l’esistenza del diverso, dell’escluso: il marocchino Tahar Ben Jelloun (premio Goncourt 1987) e il turco Orhan Pamuk (Nobel 2006). Con la loro presenza al festival hanno sancito uno dei valori più alti dell’umanesimo: il confronto come proficuo strumento di crescita.
La musica e la pittura hanno goduto di particolare centralità in questa edizione di Taobuk, quali veicoli privilegiati di un dialogo atto a cogliere le affinità esistenti tra le differenti declinazioni dell’arte. La cantante israeliana Noa, che si è esibita in un repertorio di canti yemeniti, ha ricevuto il premio per la pace. Il progetto Dialoghi, scaturito dalla collaborazione con la Fondazione Brodbeck, ha inteso incoraggiare la contaminazione tra arti visive e letteratura: tre artisti (Mauro Cappotto, Gabriella Ciancimino, Carmelo Nicosia) e tre intellettuali (Marco Missiroli, Marcelo Figueras, Tahar Ben Jelloun) hanno provato ad abbattere la frontiera (apparente) tra le diverse espressioni dell’intelletto e della creatività.
Il festival si è aperto a lettori, studenti, bambini, attraverso alcuni progetti finalizzati a rendere il sapere umanistico patrimonio dei più giovani, spesso poco coinvolti in eventi di tal genere, ma capaci di essere forza propulsiva. È il caso della sezione giovani, Taoyouth, che ha visto impegnati due scrittori emergenti, Letizia Muratori e Marco Missiroli, nel dialogo con alcuni studenti degli Istituti di Studi Superiori Universitari (selezionati attraverso un concorso), grazie al patrocinio della Scuola Superiore di Catania e della rivista «Critica Letteraria», e che ha visto crollare la parete tra lettore ed autore. Taolab ha fornito l’opportunità di effettuare degli stage agli studenti universitari, che hanno avuto modo di cimentarsi in un’attività stimolante e formativa. Dalla collaborazione con Officine Culturali è nato Taofamily, rivolto ai più piccoli, impegnati in laboratori ludico-didattici al centro dei quali è stata Taormina, con la sua storia e i suoi miti.


Tags

TAOBUK , FESTIVAL , ORHAM PAMUK , TAHAR BEN JELLOUN , OFFICINE CULTURALI


Categoria

Letteratura

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