Horizon 2020: una sfida per i saperi umanistici 

di Melania Nucifora

Nel 2012 l’Unione Europea ha ricevuto il Premio Nobel per la pace a riconoscimento del ruolo chiave che il progetto d’integrazione europea ha avuto nel trasformare un continente devastato da trent’anni di conflitti in uno spazio di benessere e diritti. Gli anni successivi sono stati, però, tra i più difficili del post-Maastricht: anni segnati dal persistere delle tensioni politiche a Est, dalle lacerazioni prodotte dalla crisi greca e dall’epocale ondata migratoria in atto, che hanno messo e mettono a dura prova il progetto di coesione economica e sociale immaginato negli anni Novanta da Delors. Se l’irrisolta tensione fra dimensione nazionale e sovranazionale rallenta e spesso inficia la capacità delle istituzioni comunitarie di dare una risposta politica incisiva e unitaria alle sfide della contemporaneità, dall’altra – com’è nel codice genetico della costruzione comunitaria – un senso politico lato pervade le strategie comunitarie di policy settoriale.
Mentre dunque da una parte facciamo ancora fatica a trovare, nell’Europa dei trattati, espliciti riferimenti alla dimensione culturale e a un’identità più densa che travalichi la mera dimensione dell’economia e dei diritti, dall’altra il quadro strategico comunitario di orientamento per le policy europee, Europa 2020, trabocca di analisi e indicazioni. A ben vedere, tra i documenti più significativi c’è proprio Horizon 2020, il ponderoso programma che l’UE dedica all’innovazione e alla ricerca, nel quale un’enfasi senza precedenti accompagna il riferimento al passato dell’Europa, alla sua cultura, al suo patrimonio intellettuale e artistico come perni della costruzione della società europea del futuro (si vedano in questo senso il progetto comunitario «New narrative for Europe»,  http://ec.europa.eu/culture/policy/new-narrative/index_en.htm, e il documento che meglio ne sintetizza il senso «The mind and body of Europe», http://ec.europa.eu/culture/policy/new-narrative/documents/declaration_en.pdf).
Fra gli obiettivi prioritari di H2020 troviamo quello di «contribuire alla comprensione delle basi intellettuali dell’Europa, della sua storia e delle molte influenze europee e non europee, come ispirazione per le nostre vite di oggi». Ai saperi umanistici Horizon 2020 assegna un significativo dominio nell’ambito delle «sfide sociali», lungo una precisa linea d’intervento denominata Europe in a changing world. Inclusive, innovative and reflective societies (Societal Challenges 6), ed è in questa idea di Reflective Europe che va cercato lo status e il valore assegnato alle scienze sociali e umanistiche, con una definizione comprensiva che include:
«(a) […] European heritage, memory, identity, integration and cultural interaction and translation, including its representations in cultural and scientific collections, archives and museums, to better inform and understand the present by richer interpretations of the past;
(b) research into European countries’ and regions’ history, literature, art, philosophy and religions and how these have informed contemporary European diversity;
(c) research on Europe’s role in the world, on the mutual influence and ties between the regions of the world, and a view from outside on European cultures».
La nozione di «società riflessive» chiama in causa un vasto spettro di scienze sociali e umanistiche relative al passato e al presente, dalla storia alle scienze politiche, fino agli studi sul patrimonio culturale (che assumono in Horizon 2020 un ruolo centrale e una declinazione nuova). Introdotta dalla delegazione tedesca al Consiglio dei Ministri, tale nozione è chiaramente ispirata al pensiero filosofico (Habermas, in primis) che pone l’idea della comunicazione deliberativa ‘illuminata’ tra i cittadini alla base della costruzione della sfera pubblica moderna (si veda European Commission, Bridge over troubled waters, https://ec.europa.eu/research/social-sciences/pdf/policy_reviews/bridge_over_troubled_waters.pdf).

Principi ispiratori a parte, un rapido sguardo alle call di Horizon 2020 fin qui pubblicate testimonia un appello quasi ‘militante’ dell’Europa comunitaria alle scienze umane per la costruzione di un orizzonte culturale variegato ma organico, coerente con il passato e proiettato verso il futuro, un orizzonte a partire dal quale l’Unione Europea possa confrontarsi con i giganti geopolitici emergenti. Proprio la natura strategica e «riflessiva» dell’appello comunitario al mondo umanistico fa sì che il linguaggio e i contenuti di Horizon siano talvolta pervasi da una strisciante teleologia dell’integrazione con la quale gli studiosi europei dovranno fare i conti. Ma al di là dell’adesione o meno al progetto comunitario, com’è o come lo si vorrebbe, vien da chiedersi come possano i saperi umanistici assolvere a questa grande responsabilità a partire dallo squilibrio nell’allocazione delle risorse che, pur ridotto, rimane imponente.
Su questo piano Horizon 2020 propone agli studiosi europei una sfida che va oltre l’invito costante a sintonizzare la ricerca umanistica sui bisogni di una società in rapida trasformazione o a superare la prospettiva delle culture nazionali moltiplicando le reti e i progetti comparativi. La struttura del programma, infatti, oltre il confine del dominio – importante ma circoscritto – della Societal Challenge 6, sembra alludere a una ‘trasversalità’ dei saperi umanistici che attraversa regioni inaspettate della ricerca: l’esigenza di una «riflessività» costante investe infatti anche i progetti scientifici e tecnologici, dei quali i saperi umanistici sono invitati a esplicitare e problematizzare le implicazioni sociali, politiche, etiche, nella logica di un’interdisciplinarità innovativa, tesa a superare la tradizionale dicotomia fra scienze umane e scienze dure. Se e quanto le università e i centri di ricerca europei sapranno rispondere a una chiamata piuttosto esplicita, in un momento storico di rara complessità, sarà probabilmente determinante nella crescita o meno dell’investimento comunitario sui saperi umanistici.


Tags

HORIZON 2020 , UE , RICERCA , INTEGRAZIONE


Categoria

Educazione e società

Scarica il PDF

Siculorum Gymnasium

A Journal for the Humanites

ISSN: 2499-667X

info@siculorum.it