Salvatore Pennisi, Catalogo delle opere a stampa delle città di Acireale, Aci Catena ed Aci S. Antonio dal XVII secolo al 1817, Acireale, Galatea Editrice, 2014, Accademia degli Zelanti e dei Dafnici [Supplemento a «Memorie e Rendiconti», Serie VI, vol. 1],
pp 201.

di Francesca Aiello

Lo studioso Salvatore Pennisi, socio corrispondente dell’Accademia di Scienze Lettere e Belle Arti degli Zelanti e dei Dafnici di Acireale, ha redatto un catalogo completo delle opere a stampa realizzate da autori presenti nel territorio acese. L’arco temporale considerato va dal 1634, anno della prima opera identificata, al 1817 incluso. Le fonti citate indicano il 1818 come anno in cui la stampa venne introdotta ad Acireale.
Lo scopo del lavoro è quello di fornire agli studiosi un’opera, completa e aggiornata secondo i moderni criteri, che ripercorra la produzione letteraria degli scrittori acesi. Punto di partenza dell’autore sono state opere settecentesche e ottocentesche che riportavano le indicazioni di alcuni degli scritti analizzati di cui, a volte, però, non è stato possibile rintracciare alcun esemplare.
Merito del presente lavoro è aver raccolto e citato opere di tiratura limitata od opuscoli dall’esiguo numero di pagine che, in molti casi, rischiano di andare perduti, poiché non sempre vengono correttamente conservati. La biblioteca dell’Accademia custodisce la maggioranza delle opere elencate, visionate dall’autore e disponibili per la consultazione.
Idonea appare la scelta di enumerare i volumi in ordine cronologico, in modo tale da mettere in luce l’evoluzione temporale della produzione letteraria acese. La consultazione del catalogo è agevolata anche dalla presenza di tre indici, anteposti al corpo dello scritto: l’indice degli autori, quello dei maestri di cappella e quello delle località. Ogni volume catalogato è contrassegnato dalla citazione dell’autore, dalla sua data di nascita e di morte, se conosciute, e dalla data di pubblicazione dello scritto. A queste informazioni segue la descrizione del volume: lì l’autore si propone di riportare fedelmente i dati del frontespizio, anche se sono state messe in atto alcune normalizzazioni. Interessante è anche l’indicazione delle biblioteche che detengono il volume e i riferimenti presenti in altre opere. Frequenti sono anche le note esplicative che permettono di approfondire alcuni aspetti dello scritto catalogato.
Si ritiene, però, che la scelta di omettere il nome dell’autore dei libretti musicati da Alfio Platania sia stata poco avveduta, anche se, come motiva l’autore, queste opere venivano rappresentate prevalentemente al di fuori del territorio acese. Platania è da considerarsi uno degli artisti più prolifici dell’epoca, così come dimostra lo stesso catalogo, nel quale le sue opere sono frequentemente citate. Questa decisione appare, infatti, contraria alla volontà, espressa dallo stesso studioso, di riportare alla luce l’importanza e il ruolo del musicista.

 


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BIBLIOTECA , STAMPA , BELLE ARTI , LETTERE


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