Luigi Gabriele Frudà, Garibaldi in Sicilia. Dall’assalto al Ponte dell’Ammiraglio in Palermo all’imbarco per la Calabria dalla rada di Giardini Naxos, Roma, Gangemi, 2014, pp. 431, € 44. 

di Luca Platania

Il bel volume di Frudà, un sociologo con la passione per la storia, mette a disposizione del pubblico una notevole messe di dati e di notizie sull’impresa dei Mille in Sicilia, raccogliendoli da una produzione frastagliata e unificandoli a scopo celebrativo. L’aspetto meritorio dell’operazione sta principalmente nel sontuoso apparato iconografico che l’autore mette a disposizione del lettore: si tratta di un vero e proprio pellegrinaggio laico sulle orme dei Mille, alla ricerca dei luoghi-chiave dell’impresa siciliana, dei suoi simboli e delle sue reliquie. Qui sono raccolte le immagini dei monumenti e delle lapidi eretti nei decenni successivi, qui narrate le vicende e le gesta eternate nella pietra e nel bronzo: un cammino ignoto oggi al turismo e dimenticato dai Siciliani stessi, in taluni casi vandalizzato o in situazione di degrado, aspetti entrambi puntualmente denunciati dalle foto dell’autore. Non è superfluo annotare che tutte le riproduzioni in oggetto sono a colori, quindi riproduzioni fedeli e godibili delle originali. La narrazione coinvolge solo l’arco temporale che va dallo sbarco a Marsala all’approdo in Calabria; è stato qui operato un taglio molto diverso, ad esempio, dall’omonimo classico di George Trevelyan. È una ricostruzione che non tiene conto del contesto dell’impresa dei Mille nel Risorgimento italiano e delle relazioni diplomatiche internazionali, in particolare di quelle inglesi con il Regno delle Due Sicilie. Si tratta piuttosto di una narrazione in diretta, dal piglio documentaristico, nella quale le immagini e le foto dell’epoca sostituiscono la cinepresa; le foto dei luoghi come sono divenuti oggi aggiornano ed orientano il pellegrino che tenti di ripercorrere l’itinerario garibaldino con questa guida alla mano. La trattazione è ricchissima di ‘camei’ biografici sulla vita, il carattere, il contributo politico e culturale al Risorgimento siciliano e nazionale di Giuseppe La Masa, Giovanni Corrao, Lajos Tükory, Nino Bixio, Giuseppe La Farina, Giuseppe Sacchi, Rosolino Pilo, Agostino Bertani, Benedetto Musolino, per citare solo alcuni dei co-protagonisti il cui apporto si è nel tempo sbiadito rispetto alla mitica personalità di Garibaldi.
Sono state riprodotte inoltre le planimetrie e le mappe dell’epoca delle città e delle fortezze coinvolte nei principali scontri a Palermo, Milazzo, Messina, Reggio Calabria; queste aiutano a comprendere meglio le difficoltà e le dinamiche dell’impresa e favoriscono una comprensione razionale delle vittorie garibaldine, le quali, più che al carisma ed al coraggio delle camicie rosse, vanno piuttosto ricollegate ad un contesto e ad un territorio estremamente sfavorevoli all’esercito regio borbonico. Frudà dimostra un gusto erodoteo della narrazione che lo porta però in alcune occasioni a concepire parentesi troppo ampie: la digressione sulle origini del Ponte dell’ammiraglio comporta una disamina dell’epoca normanna in Sicilia che si protrae per più di cento pagine. Per certi versi più interessante e pertinente è la digressione sulle origini e sulle dinamiche geo-storiche del bacino idrografico di Palermo e del fiume Oreto in particolare. Gli avvenimenti citati e le fonti adoperate sono per la maggior parte noti, eccezion fatta per i contributi offerti alla ricostruzione della vita di alcune personalità, come quella di Giuseppe Greco Ardizzone, patriota di origini etnee, del quale l’autore stende la prima voce biografica.            

 


Tags

GIUSEPPE GARIBALDI , ICONOGRAFIA , FOTOGRAFIA , MAPPA


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Storia

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