Antonello da Messina e Francesco Laurana.
Capolavori del Rinascimento a Palazzolo Acreide

di Adriano Napoli

 

Si è conclusa il 16 ottobre 2016 la mostra curata dalla Soprintendente ai Beni culturali di Siracusa, Rosalba Panvini, ospitata presso il Museo Archeologico Gabriele Judica di Palazzolo Acreide dal 17 agosto. Tre sono state le opere esposte: l’Annunciazione di Antonello da Messina, conservata presso il Museo Regionale di Palazzo Bellomo, ma dipinta verosimilmente nel 1474 per la chiesa dell’Annunziata a Palazzolo; la Madonna della Neve, proveniente dalla chiesa netina del Crocifisso, scolpita forse a Palermo da Francesco Laurana nel 1471; infine, la Madonna della Grazia (1471-72), sempre dello scultore dalmata, proveniente dall’Immacolata di Palazzolo. Il pregio della piccola mostra risiede nella selezione di opere profondamente radicate nel territorio palazzolese in primis e, più latamente, in quello siracusano.

Si è conclusa il 16 ottobre 2016 la mostra curata dalla Soprintendente ai Beni culturali di Siracusa, Rosalba Panvini, ospitata presso il Museo Archeologico Gabriele Judica di Palazzolo Acreide dal 17 agosto. Tre sono state le opere esposte: l’Annunciazione di Antonello da Messina, conservata presso il Museo Regionale di Palazzo Bellomo, ma dipinta verosimilmente nel 1474 per la chiesa dell’Annunziata a Palazzolo; la Madonna della Neve, proveniente dalla chiesa netina del Crocifisso, scolpita forse a Palermo da Francesco Laurana nel 1471; infine, la Madonna della Grazia (1471-72), sempre dello scultore dalmata, proveniente dall’Immacolata di Palazzolo. Il pregio della piccola mostra risiede nella selezione di opere profondamente radicate nel territorio palazzolese in primis e, più latamente, in quello siracusano.

Il visitatore ne riceve, pertanto, un’idea della temperie culturale della Sicilia quattrocentesca: sebbene Napoli fosse ormai capitale del regno, la sua posizione centrale nel Mediterraneo e la presenza di porti trafficati come Messina e Palermo rendevano l’isola permeabile a linguaggi differenti, discordanti, di varia provenienza. Antonello (1430 ca.-1479) grazie alla sua formazione partenopea e, come taluni presumono, maturata anche in Provenza, ebbe modo di conoscere la pittura fiamminga attraverso la mediazione francese e iberica, nonché la pittura italiana di matrice pierfrancescana. La sua Annunciazione, eseguita subito prima della sua partenza per Venezia, reca l’impronta tanto del lume e del lenticolare culto per il dettaglio fiamminghi, quanto della spazialità e della volumetria italiane.[1]

Non meno cosmopolita fu Francesco Laurana (1420/30-1502 ca.), che forse aveva conosciuto i modi pierfrancescani a Rimini e che, significativamente, era a Napoli e, poi, alla corte di Renato d’Angiò in Provenza negli stessi anni in cui vi si presume la presenza giovanile del pittore messinese. Proprio nella Napoli aragonese collaborò al cantiere per l’arco trionfale di Castel Nuovo con artisti toscani, lombardi, non meno che catalani. Ecco perché le sue madonne in mostra recano l’impronta di tradizioni formali plurime, condotte ad unità nella stilizzazione ovale, saldamente italiana, del volto.[2]

Con Antonello da Messina e Francesco Laurana il Rinascimento continentale giunge in Sicilia, e vi giunge ricchissimo di apporti mediterranei e nordici, di tradizioni distanti che a Rimini, a Urbino, a Napoli, coesistono e persino si fondono. Sono tradizioni che raggiungono l’isola già inestricabilmente commiste, tanto che la contrapposizione di linguaggi vi viene meno, tanto che qualsivoglia individuazione di un’alterità è fallimentare, perché la contaminazione è la regola. Pertanto la mostra palazzolese, oltre che rammentare la presenza di artisti di prim’ordine nella Sicilia quattrocentesca, testimonia quanto vi siano state assorbite le alterità.

 

 

 

[1] Cfr. F. Sricchia Santoro, De Antonio, Antonello, in Dizionario Biografico degli Italiani, XXXIII, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 1987.

[2] Cfr. R. Novak Klemenčič, Laurana, Francesco, in Dizionario Biografico degli Italiani, LXIV, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 2005.

  


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MOSTRA , PALAZZOLO ACREIDE , ANTONELLO DA MESSINA , FRANCESCO LAURANA , RINASCIMENTO , SICILIA


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Arte e spettacolo

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